Le novità recate dal Regolamento Europeo 679/2016 in materia di circolazione e protezione dei dati personali sono poche ma estremamente significative. Ciò comporta che nelle realtà in cui si trattano particolari categorie di dati personali è richiesto un livello di attenzione all’argomento più alto e consapevole rispetto al passato. Nel mondo della libera professione gli avvocati sono i soggetti maggiormente interessati dall’argomento poichè in ragione della natura dell’attività svolta un avvocato può trattare svariate tipologie di informazioni, con e senza strumenti informatici e mezzi telematici, dal semplice dato personale fino alle informazioni di natura sanitaria (ad es. casi di infortunistica o malasanità), dati genetici (si pensi al caso di un disconoscimento di paternità), dati biometrici (ad esempio in una causa di lavoro o di concorrenza sleale).
Poiché tra i criteri da valutare per la determinazione delle sanzioni il Regolamento prevede anche “le categorie di dati personali interessate dalla violazione” e “il grado di responsabilità del titolare del trattamento tenendo conto delle misure tecniche ed organizzative messe in atto”, si può tranquillamente affermare che gli avvocati sono tra i professionisti maggiormente interessati dalla novella legislativa. Dei casi di violazione (cd. data breach) e su come comportarsi, del nuovo Registro delle attività di trattamento (simile al vecchio DPS), dell’importanza dell’adozione di una politica attiva di sensibilizzazione del professionista e dei suoi collaboratori alla cultura della sicurezza e di altri aspetti rilevanti nella professione di avvocato parleremo venerdì 26 gennaio 2018 a Portogruaro nel corso dell’incontro organizzato dalla locale Camera degli Avvocati col patrocinio dell’ordine degli Avvocati di Pordenone.
In coda all’evento saranno illustrati dal Collega Forner gli strumenti alternativi per il processo civile telematico, replicando una serie di eventi formativi tenuti recentemente a Pordenone.